Consiglio di Stato sentenza n. 7343 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:7343SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. In caso di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo, il carattere doveroso e vincolato della sanzione demolitoria comporta che l'ordine di demolizione non richieda una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, neppure quando la demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso stesso. 2. Ai fini della valutazione della legittimità di un provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale di opere edilizie abusive e della relativa area di sedime, non è necessaria un'analitica indicazione dei confini, dei dati catastali e di quelli risultanti dalla conservatoria dei registri immobiliari, essendo sufficiente il riferimento ai dati identificativi del fondo interessato, già contenuti nell'atto impugnato. 3. La mera circostanza che l'Amministrazione abbia fatto riferimento, nell'ordinanza di demolizione, all'art. 33 anziché all'art. 31 del d.P.R. n. 380/2001, non inficia la legittimità del provvedimento, atteso che l'esatta qualificazione giuridica dell'abuso edilizio è rimessa all'autorità giurisdizionale, la quale deve valutare la fattispecie concreta sulla base della descrizione delle opere contenuta nell'atto impugnato. 4. Ai fini della regolarizzazione di opere edilizie abusive realizzate in aree soggette a vincoli, l'istanza di sanatoria ai sensi della legge regionale non può ritenersi accolta per silenzio-assenso in assenza del previo nulla osta dell'autorità preposta alla tutela del vincolo, come espressamente richiesto dalla legge. 5. Il mancato previo esame di un'istanza di condono edilizio non inficia la legittimità dell'ordine di demolizione, qualora le opere abusive realizzate presentino caratteristiche diverse da quelle oggetto della domanda di sanatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/08/2022

N. 07343/2022REG.PROV.COLL.

N. 08932/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8932 del 2016, proposto dalla signora Maria Damiani, rappresentata e difesa dagli avvocati Ferdinando Pinto e Giulio Renditiso, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Michele Sandulli in Roma, via XX Settembre, n. 3,

contro

il Comune di Meta, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Salvatore Prisco e Domenicantonio Siniscalchi, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Maria Grazia Leo in Roma, via Filippo Tolli, n. 2,

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per la Campania, sede di Napoli - Sezione VII, 21 aprile 2016, n. 2023, resa
i…

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