Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21013 del 15 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:21013PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur se aspra, non è connotato dal carattere della gratuita e ingiustificata aggressione personale quando le espressioni utilizzate si riferiscono a fatti veri e sono rapportate all'esercizio di tale diritto. Pertanto, le dichiarazioni veementi di un soggetto che stigmatizzano l'operato di un ente pubblico, come la mancata partecipazione a una manifestazione istituzionale o le scelte in materia di politica energetica, rientrano nell'ambito del legittimo esercizio del diritto di critica politica, purché non travalicanti i limiti della continenza e della pertinenza. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato di diffamazione, deve verificare se le espressioni utilizzate, pur se aspre, siano giustificate dal contesto e dal diritto di critica, escludendo che il riferimento a "mafia istituzionale" o "dell'eolico" debba essere inteso in senso letterale, quando si tratti di una semplificazione concettuale. Inoltre, il provvedimento di archiviazione, emesso a seguito di opposizione della persona offesa, è insindacabile in sede di legittimità, salvo il caso di violazione del contraddittorio, qualora il giudice abbia motivatamente escluso l'ammissibilità dell'opposizione per mancata indicazione di nuovi mezzi di prova e abbia ritenuto infondata la notizia di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE A. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) parte offesa nel procedimento;

contro

(OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 9683/2012 GIP TRIBUNALE di BARI, del 26/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

- Lette le conclusioni del Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Bari, con decreto de…

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