Cassazione penale Sez. III sentenza n. 254 del 9 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:254PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La Corte di Cassazione, in sede di giudizio di legittimità, è tenuta a verificare esclusivamente la logicità e la coerenza della motivazione adottata dal giudice di merito, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata. Il sindacato di legittimità è pertanto circoscritto all'accertamento dell'esistenza di un apparato argomentativo logico e privo di macroscopiche illogicità, senza possibilità di sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine all'adeguatezza e alla rispondenza delle argomentazioni alle risultanze processuali. Restano ininfluenti le minime incongruenze e le deduzioni difensive non espressamente confutate, purché la decisione sia sorretta da una motivazione logica e adeguata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la ordinanza in data 1.6.2017 del Tribunale di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RI…

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