Il vincolo di destinazione di un'area a "servizi e attrezzature di livello comunale: parchi e verde attrezzato", all'interno di un Piano Particolareggiato che prevede l'attuazione mediante strumento urbanistico di iniziativa pubblica, ha carattere espropriativo e non meramente conformativo della proprietà. La reiterazione di tale vincolo espropriativo, attraverso una variante urbanistica, richiede una adeguata e puntuale motivazione, in ossequio all'art. 9, comma 4, del D.P.R. n. 327/2001 e alla consolidata giurisprudenza amministrativa, la quale ha subordinato la legittimità della reiterazione dei vincoli espropriativi ad una specifica e congrua motivazione, che nel caso di specie non risulta essere stata fornita dall'Amministrazione comunale. L'illegittimità della reiterazione del vincolo espropriativo, per carenza di idonea motivazione, comporta la condanna dell'Amministrazione al risarcimento del danno, quantificato sulla base dell'indennizzo che avrebbe dovuto essere previsto ai sensi dell'art. 39 del D.P.R. n. 327/2001, rivalutato secondo gli indici ISTAT e maggiorato degli interessi legali, senza possibilità di ottenere un risarcimento superiore a tale importo in assenza di specifica prova del maggior danno subito.