L'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune per la realizzazione di opere di urbanizzazione nell'ambito di un Piano di Risanamento Urbanistico (PRU) può essere legittimamente annullata dalla Soprintendenza qualora emerga che il PRU non rispetti i presupposti normativi previsti per il suo utilizzo, in particolare l'esistenza di un insediamento edilizio abusivo con densità superiore all'indice territoriale di 0,40 mc/mq, e che le valutazioni di compatibilità paesaggistica svolte in sede di approvazione del piano siano state meramente generiche e non adeguatamente ponderate rispetto alle esigenze di tutela del sito interessato, caratterizzato da un pregio paesaggistico ancora rilevante nonostante la presenza di alcune strutture precarie e fatiscenti. In tali casi, la Soprintendenza, nell'esercizio del potere di controllo sull'autorizzazione paesaggistica, può legittimamente richiedere integrazioni documentali finalizzate a una più approfondita conoscenza dello stato dei luoghi e della consistenza degli abusi, sospendendo il termine di 60 giorni per l'annullamento, e successivamente annullare l'autorizzazione qualora ritenga che le opere di urbanizzazione, ancorché inserite in un piano già approvato, non siano compatibili con le esigenze di tutela paesaggistica del sito, anche in considerazione della rilevante entità volumetrica dell'intervento proposto rispetto alla situazione preesistente.