Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2156 del 2019

ECLI:IT:TARMI:2019:2156SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego di rinnovo del permesso di soggiorno, una volta revocato in autotutela dall'amministrazione a seguito di un riesame della fattispecie disposto dal giudice, determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente alla decisione di merito del ricorso, con conseguente declaratoria di improcedibilità dello stesso. Tale soluzione, che comporta la compensazione delle spese di lite tra le parti, si fonda sul principio per cui l'annullamento in autotutela del provvedimento impugnato, pur non soddisfacendo pienamente la pretesa del ricorrente, fa venir meno il suo concreto ed attuale interesse alla pronuncia giurisdizionale, essendo venuto meno l'oggetto del contendere. Il giudice, in tali casi, non può entrare nel merito della legittimità del provvedimento originariamente adottato, ma deve limitarsi a prendere atto della sopravvenuta carenza di interesse e dichiarare l'improcedibilità del ricorso, senza pronunciarsi sulla fondatezza della pretesa del ricorrente. Tale principio trova applicazione ogni qualvolta l'amministrazione, a seguito di un riesame della fattispecie, revochi in autotutela il provvedimento impugnato, facendo così venir meno l'interesse del ricorrente alla decisione di merito, indipendentemente dalla circostanza che l'amministrazione abbia o meno adottato un nuovo provvedimento in sostituzione di quello annullato. In tali ipotesi, il giudice non può entrare nel merito della legittimità del provvedimento originariamente adottato, ma deve limitarsi a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di lite tra le parti, in considerazione del fatto che la revoca è stata determinata dalla valorizzazione di elementi almeno in parte non rappresentati ab origine all'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/10/2019

N. 02156/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00135/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 135 del 2018, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da pec da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Milano, via ((omissis)) 19;

contro

Ministero dell'Interno-Questura di Milano, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso ex lege dall'Avvocatura distrettuale dello Stato, presso i cui uffici domicilia in Milano, via Freguglia, 1 e con domicilio pec come in atti;

per l'annullamento

del provvedimento prot. n. 7565/2016 Imm. del Questore della Provincia …

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