Il possesso di un bene di provenienza delittuosa, in assenza di una spiegazione attendibile circa le modalità di acquisto, integra il delitto di ricettazione, anche nella forma del dolo eventuale, quando la situazione fattuale sia tale da far ragionevolmente ritenere che l'agente abbia consapevolmente accettato il rischio che il bene fosse di illecita provenienza, senza limitarsi a una semplice mancanza di diligenza nel verificare tale provenienza. Tuttavia, ai fini dell'applicabilità della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, il giudice deve valutare complessivamente le peculiarità della fattispecie concreta, tenendo conto delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell'entità del danno o del pericolo, senza fondare tale valutazione esclusivamente sulla mera esistenza di precedenti penali, salvo che questi non integrino i presupposti dell'abitualità del comportamento previsti dall'art. 131-bis, comma 4, c.p.