Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40559 del 6 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40559PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare l'ammissibilità di una richiesta di revisione di una sentenza di condanna, deve limitarsi a una sommaria delibazione degli elementi di prova addotti, al fine di verificare la loro eventuale manifesta infondatezza, senza anticipare l'apprezzamento di merito, riservato al vero e proprio giudizio di revisione da svolgersi nel contraddittorio delle parti. A tal fine, il giudice deve comparare le nuove prove con quelle su cui si fonda la sentenza di condanna, considerando la resistenza delle prove poste a base della condanna rispetto alle prove sopravvenute o scoperte successivamente, per verificare, valutandole unitariamente, l'attitudine dimostrativa della pluralità delle nuove prove rispetto al risultato finale del proscioglimento, riferendosi alla realtà del caso concreto senza trascurare segni evidenti di inconferenza o inaffidabilità della prova nuova. Inoltre, è inammissibile la richiesta di revisione fondata su nuovi accertamenti scientifici, se non è certa l'affidabilità tecnica degli stessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. ((omissis)) - Rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/12/2016 della CORTE APPELLO di BRESCIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette/sentite le conclusioni del PG che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa il 15/05/2015 e divenuta irrevocabile dopo essere stato rigettato, perche' inammissibile, il ricorso dell'imputato in cassazione, la Corte di appello di Milano ha condannato…

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