Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15072 del 5 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15072PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità delle pene accessorie applicate al condannato per il reato di bancarotta fraudolenta, deve tenere conto della dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma che prevedeva una durata fissa decennale di tali pene. In applicazione del principio di proporzionalità e di necessaria individualizzazione del trattamento sanzionatorio, il giudice deve determinare discrezionalmente la durata delle pene accessorie, fino al massimo di dieci anni, in ragione della concreta gravità del fatto commesso dall'imputato, al fine di impedirgli di continuare le attività che gli hanno fornito l'occasione per commettere i reati di bancarotta. L'accertamento di responsabilità dell'imputato, tuttavia, diviene irrevocabile, essendo l'annullamento limitato esclusivamente al profilo del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/11/2017 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARINELLI FELICETTA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), riconosciuto responsabile del delitto di bancarotta fraudolenta patrimoniale…

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