Il reato di produzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 1, c.p. si configura anche in assenza dell'accertamento del concreto pericolo di diffusione del materiale, essendo sufficiente la mera realizzazione di tale materiale mediante l'utilizzazione di un minore degli anni 18. Il consenso prestato dal minore, anche se maggiore di 14 anni, non assume valore esimente, in quanto la produzione di materiale pedopornografico comporta una degradazione della personalità del minore, che viene ridotto ad oggetto di manipolazioni sessuali, a prescindere dalla sfera intima in cui tale materiale possa rimanere circoscritto. Pertanto, la diversità dei presupposti tra il consenso al rapporto sessuale, limitato alla sfera intima di due persone, e la degradazione del minore ad oggetto nel reato di cui all'art. 600-ter c.p., rende manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale di tale norma in relazione agli artt. 50 e 97 c.p. e agli artt. 3, 24 e 27 Cost.