Il vincolo idrogeologico di cui alla legge n. 3267 del 1923 costituisce un limite assoluto alla perimetrazione dei comparti estrattivi nelle aree di riserva individuate dal Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE), in quanto tali zone vincolate devono essere escluse dai comparti ai sensi dell'art. 21, comma 3, lett. a) delle Norme Tecniche di Attuazione del PRAE. L'attività estrattiva è pertanto consentita solo nelle aree esenti da vincoli di cui all'art. 7 delle medesime Norme, non essendo applicabile in tali ipotesi la deroga prevista dal comma 2 dello stesso art. 7, la quale opera solo in presenza di una diversa configurazione della normativa del PRAE che ne consenta l'utilizzo a fini estrattivi. Pertanto, il provvedimento che nega la perimetrazione di un comparto estrattivo in un'area di riserva in ragione della sussistenza del vincolo idrogeologico è legittimo, non rilevando la mancata verifica della densità della vegetazione arborea, trattandosi di un vincolo che può insistere anche su superfici prive di vegetazione boschiva, essendo finalizzato alla tutela dei territori montani per evitare il loro disboscamento e il connesso rischio di frana.