Il provvedimento di confisca definitivo emesso dall'autorità giudiziaria legittima l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ad adottare l'ordinanza di sgombero, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine all'urgenza del recupero del bene o alla comparazione dell'interesse pubblico con quelli privati coinvolti. L'adozione dell'ordinanza di sgombero costituisce, infatti, per l'Agenzia un atto dovuto, ai sensi dell'art. 47, comma 2, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, in presenza di una confisca definitiva, non essendo configurabile alcuna posizione giuridica meritevole di tutela in capo al soggetto che occupava l'immobile confiscato, neanche con riferimento a esigenze personali come quelle rappresentate in relazione alle condizioni di salute. La mancata comunicazione di avvio del procedimento non determina l'annullabilità del provvedimento, in quanto l'eventuale intervento dell'interessato non avrebbe inciso sulla decisione adottata dall'Amministrazione. Infine, il dirigente che ha adottato l'ordinanza impugnata risulta munito della necessaria delega da parte del dirigente titolare dell'Agenzia.