Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24855 del 1 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24855PEN

Massima

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Il giudizio di gravità indiziaria per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa deve essere fondato su dichiarazioni accusatorie dei collaboratori di giustizia che siano precise, coerenti e circostanziate, e trovino riscontro in elementi esterni, anche di natura logica, tali da renderne verosimile il contenuto. Le dichiarazioni generiche e non convergenti sui singoli episodi criminosi non possono costituire gravi indizi di colpevolezza, essendo necessaria una motivazione specifica e approfondita che dia concretezza e specificità ai riferimenti indiziari. Inoltre, l'accertamento dell'attualità delle esigenze cautelari non può prescindere dalla valutazione di elementi, anche documentali, che dimostrino l'effettivo allontanamento dell'indagato dal contesto criminale di appartenenza, senza che sia necessaria la prova della formale rescissione del vincolo associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO F. Maria S. - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 21/12/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE SANTALUCIA;
lette/sentite le conclusioni del PG FRANCA ZACCO.
Il PG conclude per l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS) insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il Tribunale di Catanzaro, in funzione di giudice del riesame in sede di rinvio, ha confe…

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