Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7028 del 21 febbraio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:7028PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. si configura per il solo fatto di far parte dell'associazione, a prescindere dalla commissione di specifici reati. L'appartenenza può essere desunta da comportamenti sintomatici, come i contatti non occasionali con soggetti appartenenti all'organizzazione criminale, anche se non accompagnati dalla prova di specifici contributi o ruoli operativi. La mancanza di un formale atto di affiliazione non è ostativa, in quanto l'adesione può avvenire per facta concludentia, data la segretezza che connota le associazioni mafiose. Il contributo richiesto per la configurazione del reato associativo può anche essere minimo, purché diretto a mantenere in vita la struttura o a perseguirne gli scopi. Le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, se convergenti e sorrette da ulteriori riscontri, anche di natura indiziaria, possono costituire prova sufficiente dell'appartenenza dell'imputato all'associazione mafiosa, anche in assenza di una completa uniformità degli elementi forniti dai diversi dichiaranti. La durata e la permanenza del vincolo associativo, pur non essendo di per sé sufficiente a escludere le circostanze attenuanti generiche, può essere valutata ai fini della determinazione della pena in senso sfavorevole all'imputato, in ragione dell'intensità del dolo e della pericolosità sociale.

Sentenza completa

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Avverso la sentenza in epigrafe riportata ha proposto ricorso per cassazione il difensore dell'imputato, deducendo tre motivi e precisamente:
1) mancanza e manifesta illogicità della motivazione.
La sentenza poggia sul postulato della appartenenza certa ed incontestabile del D. M. all'associazione criminale denominata "cosa nostra"; ma l'assunto è frutto di un ragionamento tautologico e totalmente slegato dai parametri minimi di valutazione della effettiva appartenenza del consociato al sodalizio mafioso, così come elaborati dalla recente giurisprudenza della Suprema Corte.
Non può essere ritenuto associato colui il quale è tale "soltanto nominalmente"; deve viceversa essere individuato un comportamento dell'imputato che si traduca in un contributo non marginale ma apprezzabile alla realizzazione degli scopi dell'organismo delinquenziale.
Il ricorrente è stato indicato in entrambe le sentenze di co…

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