La presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, prevista dall'art. 275 comma 3 c.p.p. per i reati di cui all'art. 609-bis c.p., comporta che il giudice debba considerare esistente almeno una delle esigenze cautelari contemplate dall'art. 274 c.p.p., salvo prova contraria. Tale presunzione è prevalente e speciale rispetto alla norma generale dell'art. 274 c.p.p., e fa ritenere sussistenti, salvo prova contraria, anche i requisiti di attualità e concretezza del pericolo. Pertanto, in presenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 609-bis c.p., il giudice è tenuto a motivare in modo più attenuato l'esistenza delle esigenze cautelari, essendo sufficiente dare atto dell'inesistenza di elementi idonei a vincere la presunzione, salvo che l'indagato abbia allegato elementi di segno contrario, nel qual caso l'obbligo motivazionale diviene più pregnante. La valutazione del pericolo di reiterazione del reato deve essere effettuata sulla base di specifiche e concrete circostanze di fatto, come le modalità particolarmente insidiose di realizzazione del fatto, la condotta successiva dell'indagato, la sua personalità violenta e aggressiva, nonché la sua attuale presenza nei luoghi frequentati dalla persona offesa, anche in relazione all'abitudine all'abuso di sostanze alcoliche.