Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 31440 del 22 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31440PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, può essere desunto dalla gravità del fatto commesso e dalla personalità negativa dell'indagato, anche in assenza di precedenti penali, purché l'azione criminosa non risulti connotata da rilevante capacità a delinquere. Tuttavia, il giudice è tenuto a valutare in concreto l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare applicata, considerando anche la possibilità di disporre misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, ove queste appaiano sufficienti a fronteggiare il pericolo di recidiva. L'indagato che abbia confessato il reato e il cui comportamento non denoti particolare abilità criminale, pur in presenza di gravi indizi di colpevolezza, può talvolta beneficiare di misure cautelari meno restrittive della custodia in carcere, purché ciò risulti proporzionato alle esigenze cautelari da soddisfare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenz - Presidente

Dott. BLAIOTTA Rocco M - Consigliere

Dott. VITELLI CASELLA Lu - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO L. - Consigliere

Dott. DOVERE Salvato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) - RINUNCIA AL RICORSO N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 320/2013 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA, del 22/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCA VITELLI CASELLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Gabriele Mazzotta, che ha richiesto dichiararsi il ricorso inammissibile per rinuncia.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza pronunziata in data 22 marzo 2013, il Tribunale di Bologna - Sezione del riesame confermava l'ordinan…

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