Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23555 del 4 agosto 2020

ECLI:IT:CASS:2020:23555PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta reiterata dell'agente, pur se singolarmente non integrante alcun reato, risulta idonea a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero a ingenerare un fondato timore per la propria incolumità o per quella di persone a lei vicine, modificandone le abitudini di vita. La fattispecie è caratterizzata dalla reiterazione di condotte, anche non penalmente rilevanti, che nel loro complesso risultino idonee a cagionare nella vittima gli eventi alternativamente previsti dalla norma, senza che sia necessario che tutti gli episodi siano stati oggetto di denuncia. Ai fini della sussistenza dell'elemento materiale del reato, non è richiesta la prova che la vittima abbia effettivamente subito un danno psicologico, essendo sufficiente che la condotta reiterata abbia ingenerato nella stessa un fondato timore per la propria incolumità, tale da indurla a modificare le proprie abitudini di vita. La valutazione della gravità della condotta e della sua idoneità a cagionare gli eventi previsti dalla norma incriminatrice è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Torino in data 12/06/2019;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sulla relazione svolta dal Consigliere Dr. B. Calaselice;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)) G., che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni del difensore di parte civile, Avv. (OMISSIS), che ha chie…

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