Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8805 del 4 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8805PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata in danno di ente pubblico si configura anche nel caso in cui un soggetto, mediante artifici e raggiri consistiti nel dichiarare falsamente il possesso dei requisiti professionali necessari, induca in errore la pubblica amministrazione inducendola ad instaurare un rapporto di lavoro con persona priva delle qualifiche richieste. In tale ipotesi, la riscossione degli importi liquidati quale corrispettivo delle prestazioni lavorative svolte da tale soggetto costituisce ingiusto profitto per l'agente, cui corrisponde il danno per l'ente pubblico, consistente nell'esborso di denaro pubblico in cambio di servizi espletati da personale non qualificato. Il reato si configura come reato a consumazione prolungata, perdurando fino a quando perdura l'erogazione dei compensi. Inoltre, il possesso illecito del modulo utilizzato per formare il falso titolo abilitativo integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente la prova logica della provenienza illecita del bene, senza necessità di accertare il reato presupposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Mari - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI CATANZARO, nei confronti di:

1) RU. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1702/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 23/12/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARMENINI Secondo Libero;

sentite le conclusioni del PG Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'annullamento con rinvio;

Udito il difensore come in atti, che ha chiesto il rigetto del …

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