Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17829 del 7 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:17829PEN

Massima

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Il decorso del tempo, in sé considerato, non costituisce elemento rilevante ai fini della valutazione dell'attualità delle esigenze cautelari, essendo necessario che tale elemento sia valutato unitamente ad altri fattori idonei a dimostrare l'affievolimento del pericolo di recidiva, come l'esito positivo di un percorso di riabilitazione intrapreso dall'imputato. Pertanto, il mero trascorrere del tempo dall'applicazione della misura cautelare non è sufficiente a giustificare la revoca o la sostituzione della stessa, essendo altresì necessario che l'imputato fornisca elementi concreti e specifici in ordine alla cessazione o al significativo ridimensionamento delle condizioni che hanno determinato l'applicazione della misura, come l'avvenuto completamento di un programma terapeutico finalizzato al superamento della condizione di abuso di sostanze stupefacenti che ha contribuito a determinare gli impulsi criminogeni. La valutazione dell'attualità delle esigenze cautelari deve pertanto essere effettuata in maniera complessiva, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, senza che il solo decorso del tempo possa di per sé determinare l'affievolimento delle esigenze cautelari, in assenza di ulteriori fattori idonei a dimostrare il venir meno del pericolo di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da:

Dott. GALTERIO Donatella - Presidente

Dott. PAZIENZA Vittorio - Relatore

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. MACRÌ Ubalda - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
Da.Ro., nata a B il (Omissis)
avverso l'ordinanza emessa il 28/09/2023 dal Tribunale di Bari visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Or.Lu., che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 28/03/2023, il Tribunale di Bari ha rigettato l'appello proposto nell'interesse di Da.Ro., ai sensi dell'art. 310 cod. proc. pen., av…

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