Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 10399 del 8 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10399PEN

Massima

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Il giudice, nell'emettere un provvedimento, è tenuto a verificare con diligenza l'esattezza dei dati personali e delle informazioni contenute nel dispositivo, al fine di evitare errori materiali che possano incidere sulla correttezza e completezza della decisione. Tali errori, una volta riscontrati, devono essere prontamente corretti, anche d'ufficio, al fine di assicurare la piena conformità del provvedimento ai principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. Il giudice, pertanto, ha il dovere di correggere gli errori materiali eventualmente presenti nel dispositivo della propria ordinanza, quali l'errata indicazione del sesso dei destinatari o l'inesatta quantificazione della sanzione pecuniaria, al fine di garantire la correttezza e l'integrità del provvedimento giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
Decidendo sulla procedura di correzione di errore materiale, promossa in relazione alla ordinanza emessa da questa Corte (Settima Sezione penale) il 07/02/2018 nel procedimento nei confronti di:
- (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
- (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
visti gli atti e l'ordinanza sopra richiamata;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Molino Pietro, che ha concluso chiedendo disporsi la correzione de…

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