Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43888 del 22 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:43888PEN

Massima

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Il reato di abuso d'ufficio di cui all'art. 323 c.p. richiede, oltre alla violazione di specifici doveri di imparzialità e astensione da parte del pubblico ufficiale, la prova certa che dalla sua condotta sia conseguito un risultato "contra ius" e che tale condotta sia sorretta dal dolo intenzionale di procurare a sé o ad altri un indebito vantaggio o di arrecare ad altri un danno ingiusto. La mera violazione del dovere di astensione non è di per sé sufficiente a integrare il reato, dovendosi accertare che tale violazione sia stata diretta in modo idoneo e non equivoco a cagionare l'evento previsto dalla norma incriminatrice e che sia stata sorretta dal dolo intenzionale richiesto. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, deve esaminare tutti gli elementi a sua disposizione, fornendo una corretta interpretazione degli stessi e una completa e convincente risposta alle deduzioni difensive, al fine di stabilire se la condotta dell'imputato fosse effettivamente diretta al perseguimento di un interesse privato in contrasto con l'interesse pubblico, ovvero se egli abbia agito anche per il perseguimento di un concorrente interesse pubblico. Solo in quest'ultimo caso, infatti, deve escludersi la configurabilità del delitto di abuso d'ufficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 24/11/2015 dalla Corte di Appello di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito i difensore della parte civile, Avv. (OMISSIS), che si associa alle richieste del P.G.;
udito i…

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