Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45675 del 22 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:45675PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur legittimamente esercitato, non può essere utilizzato come pretesto per proferire espressioni offensive o ingiuriose nei confronti di terzi, anche se riferite a comportamenti o fatti ritenuti scorretti o discutibili. Perché l'espressione utilizzata possa essere considerata penalmente rilevante ai fini della diffamazione o dell'ingiuria, è necessario che essa sia idonea a ledere la reputazione o l'onore della persona offesa, tenuto conto del contesto in cui è stata pronunciata e delle circostanze del caso concreto. Tuttavia, l'eventuale eccessività o ingiustificatezza della critica, pur potendo integrare gli estremi di un illecito civile, non esclude di per sé la configurabilità di un reato contro l'onore, qualora l'espressione utilizzata abbia effettivamente una portata offensiva. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare con particolare attenzione le concrete modalità di manifestazione del diritto di critica, al fine di verificare se l'espressione impiegata, pur essendo stata pronunciata nell'ambito di un legittimo esercizio di tale diritto, abbia comunque superato i limiti della continenza e della correttezza, assumendo una connotazione ingiuriosa o diffamatoria. Solo in tal caso, la condotta potrà essere ritenuta penalmente rilevante, salvo che non intervenga una causa di giustificazione, come la remissione di querela, che determini l'estinzione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 20/07/2011 del Tribunale di Arezzo, sezione distaccata di Sansepolcro, R.G. n. 3/2010;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Giuseppe De Marzo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso per annullamento senza rinvio per essere il reato estin…

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