Il Comune, nell'esercizio della propria autonomia regolamentare, può sostituire la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche con un canone, in quanto tale scelta rientra nella facoltà attribuita agli enti locali dall'art. 52 del D.Lgs. 446/1997 e dall'art. 63 dello stesso decreto. Il Sindaco, quale organo titolare di competenza residuale per gli atti di amministrazione non espressamente attribuiti dalla legge o dallo statuto ad altri organi comunali, è competente ad adottare i provvedimenti di adeguamento dei canoni per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, in assenza di una specifica attribuzione di tale competenza al Consiglio Comunale. Tali provvedimenti di adeguamento tariffario, adeguatamente motivati in relazione alla necessità di fronteggiare i costi dei beni e servizi erogati dal Comune e ai vincoli del Patto di Stabilità, non violano l'obbligo di motivazione di cui all'art. 3 della L. 241/1990.