Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4224 del 28 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:4224PEN

Massima

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Il ruolo di partecipe, anche in posizione gerarchicamente dominante, nell'ambito di una struttura organizzativa criminale non è di per sé sufficiente a presumere la responsabilità di quel soggetto per ogni delitto commesso da altri appartenenti al sodalizio, sia pure riferibile all'organizzazione e inserito nel quadro del programma criminoso. Dei delitti-fine rispondono soltanto coloro che materialmente o moralmente hanno dato un effettivo contributo, causalmente rilevante, volontario e consapevole all'attuazione della singola condotta delittuosa, alla stregua dei comuni principi in tema di concorso di persone nel reato. È esclusa dall'ordinamento vigente la configurazione di qualsiasi forma di anomala responsabilità di "posizione" o da "riscontro d'ambiente", con la quale si pretende di riferire all'associato il reato-fine che si ha prova di collegare all'associazione, siccome compreso nel programma generico dell'organizzazione. La soluzione di tale quaestio facti è rimessa all'apprezzamento del giudice di merito, il quale deve individuare se nel caso concreto esistano circostanze ulteriori rispetto a quelle di per sé idonee a dimostrare la responsabilità per il delitto associativo. Inoltre, la ratio della norma che impone la trasmissione degli atti al giudice per le indagini preliminari e poi al Tribunale per il riesame, a pena di inefficacia della misura cautelare, non attiene essenzialmente alla materialità dei documenti, quanto piuttosto al loro contenuto; sicché, quando questo risulti integralmente inserito nell'ordinanza che ha disposto la misura cautelare personale, può ritenersi adempiuto l'obbligo di cui all'art. 309 c.p.p., comma 5, essendo posta la difesa in condizione di prendere completa cognizione degli atti posti a base della misura restrittiva e degli elementi favorevoli all'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARTELLA Ilario - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di (Ndr: testo originale non comprensibile);

nei confronti di:

1) SA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 10/04/2007 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso chiedendo il rigetto di entrambi i ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Procura…

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