Cassazione penale Sez. III sentenza n. 789 del 11 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:789PEN

Massima

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Il reato di realizzazione di opere edilizie abusive in area sottoposta a vincolo paesaggistico, in assenza della prescritta autorizzazione, è qualificabile come contravvenzione ai sensi dell'art. 181, comma 1, del d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), a seguito della declaratoria di incostituzionalità del comma 1-bis della medesima disposizione. La rimessione in pristino delle aree o degli immobili soggetti a vincoli paesaggistici da parte del trasgressore, prima che venga disposta d'ufficio dall'autorità amministrativa e comunque prima che intervenga la condanna, estingue il reato. Tuttavia, qualora la demolizione sia stata effettuata solo parzialmente e successivamente all'accertamento amministrativo, tale causa di estinzione non opera. Il reato contravvenzionale di cui all'art. 181, comma 1, del d.lgs. n. 42/2004 si prescrive nel termine ordinario di cinque anni, decorrente dalla data di commissione del fatto. Pertanto, in caso di decorso del termine prescrizionale prima della pronuncia della sentenza di condanna, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione, senza necessità di ulteriori accertamenti. Le statuizioni civili, fondate sulla lesione dell'interesse giuridico dell'ente locale alla integrità e inviolabilità della sfera funzionale e all'ordinata realizzazione del programmato assetto urbanistico del territorio, devono essere confermate nonostante l'estinzione del reato per prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/01/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONELLA CIRIELLO;
udito il pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale Dr. DI NARDO MARILIA, che ha concluso chiedendo che la corte, qualificato il reato come contravvenzione, annulli il provvedimento impugnato senza rinvio per prescrizione.
RITENU…

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