Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3976 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:3976SENT

Massima

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Il diritto di sepolcro, inteso come diritto primario di essere seppellito o di seppellire altri in un determinato sepolcro, nonché come diritto sul manufatto che accoglie le salme, costituisce un istituto complesso, scomponibile in più fattispecie, che trova la sua fonte principale nel provvedimento di concessione amministrativa rilasciato dal Comune. Tale concessione, avente natura traslativa di un'area di terreno o di una porzione di edificio in un cimitero pubblico di carattere demaniale, attribuisce al privato concessionario un diritto soggettivo perfetto di natura reale, assimilabile al diritto di superficie, suscettibile di possesso e di trasmissione sia inter vivos che mortis causa, opponibile ai terzi. Tuttavia, nei confronti dell'Amministrazione concedente, tale diritto degrada a mero interesse legittimo, suscettibile di affievolimento, nei casi in cui esigenze di pubblico interesse, per la tutela dell'ordine e del buon governo del cimitero, impongano o consiglino l'esercizio del potere di revoca o decadenza della concessione. In particolare, la cessione del diritto di sepoltura privata, anche se consentita, non si configura come una semplice alienazione da privato a privato, ma richiede l'intervento e l'autorizzazione dell'autorità concedente, in quanto la concessione cimiteriale non è cedibile tra privati senza il consenso del Comune, essendo il cimitero un bene di proprietà comunale, in linea di principio non liberamente disponibile. Pertanto, la violazione del divieto di cessione tra privati, sancito dalla normativa regolamentare locale, legittima l'Amministrazione comunale a disporre la decadenza della concessione, in quanto tale comportamento, alterando il profilo soggettivo del rapporto concessorio, rende incompatibile la prosecuzione dello stesso, in ragione del suo carattere personale e non commerciabile. Tale decadenza non costituisce applicazione retroattiva della nuova disciplina regolamentare, ma rappresenta la doverosa conseguenza del venir meno del presupposto fondamentale del rapporto concessorio, ossia il suo carattere personale, in conformità ai principi generali che regolano le concessioni amministrative di beni demaniali.

Sentenza completa

N. 05757/2012
REG.RIC.

N. 03976/2013 REG.PROV.COLL.

N. 05757/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5757 del 2012, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso il dott. ((omissis)) in Napoli, via Costantino, 52;

contro

il Comune di Napoli, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso l’Avvocatura municipale in Napoli, Palazzo S. Giacomo, piazza Municipio;

nei confronti di

((omissis)), ((omissis)), non costituiti in…

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