Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21353 del 18 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21353PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la concessione di permessi premio a detenuti condannati per reati di cui all'art. 4-bis, comma 1, dell'Ordinamento Penitenziario, deve effettuare una duplice verifica: l'assenza di attuali collegamenti con la criminalità organizzata e l'insussistenza del pericolo di un loro ripristino. A tal fine, è sufficiente l'allegazione da parte del detenuto di elementi fattuali, anche solo in chiave logica, idonei a contrastare la presunzione di perdurante pericolosità, senza che il giudice possa attribuire rilievo dirimente all'assenza di documentazione a sostegno. Il giudice, pur non essendo vincolato dai giudizi espressi nelle relazioni degli organi deputati all'osservazione del condannato, deve comunque considerare tali informazioni sulla personalità e sullo stile di vita del detenuto, parametrandone la rilevanza anche in base alla gradualità che governa l'ammissione ai benefici. La motivazione del provvedimento deve essere adeguata e non contraddittoria rispetto agli atti del procedimento, con una puntuale valutazione di tutti gli elementi, anche di quelli favorevoli al detenuto, senza limitarsi a recepire acriticamente le conclusioni di altri organi. Il giudice, inoltre, non può fondare il diniego del permesso premio esclusivamente sulla base di informazioni generiche e prive di riscontri concreti circa l'attuale appartenenza del detenuto all'associazione criminale e il pericolo di un ripristino dei relativi collegamenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/03/2022 del TRIB. SORVEGLIANZA di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILOCAMO FULVIO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PEDICINI Ettore, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di sorveglianza di Catanzaro ha rigettato il reclamo proposto dal detenuto, …

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