Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6985 del 23 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:6985PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso si distingue dal concorso di persone nel reato continuato per il carattere dell'accordo criminoso, che nel concorso si concretizza in via meramente occasionale ed accidentale, essendo diretto alla commissione di uno o più reati - anche nell'ambito di un medesimo disegno criminoso - con la realizzazione dei quali si esaurisce l'accordo e cessa ogni motivo di allarme sociale, mentre nel reato associativo risulta diretto all'attuazione di un più vasto programma criminoso, per la commissione di una serie indeterminata di delitti, con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, anche indipendentemente e al di fuori dell'effettiva commissione dei singoli reati programmati. Pertanto, la mera aggregazione di più soggetti per la commissione episodica e occasionale di reati, pur accompagnata dall'idea di costituire un gruppo autonomo, non integra gli estremi del reato di associazione di tipo mafioso, che richiede invece la prova di un vincolo associativo stabile e di un programma criminoso indifferenziato, volto alla realizzazione di una pluralità indeterminata di delitti. Tuttavia, l'utilizzo di modalità mafiose nella gestione di attività economiche fittiziamente intestate a prestanome, rimanda all'esistenza di un programma futuro ed indifferenziato, teso alla commissione di reati, incompatibile con la tesi del concorso di persone in specifici reati. Inoltre, il giudice di merito è tenuto a confutare adeguatamente le ragioni poste a base del provvedimento riformato, senza limitarsi a una motivazione contraddittoria e illogica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.M. presso il Tribunale di Catanzaro e dall'avv. Giuseppe Di Renzo del Foro di Vibo Valentia, nell'interesse di Mo. Sa. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale per il riesame di Catanzaro, in data 22 luglio 2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr.ssa Fodaroni Maria Giuseppina, la quale ha…

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