Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20269 del 27 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:20269PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di un bene deve essere adeguatamente motivato, con l'indicazione del fatto di reato per cui si procede e degli elementi costitutivi, in modo da consentire al giudice del riesame la verifica dell'astratta possibilità di sussumere il fatto in una specifica ipotesi di reato, nonché della sussistenza del rapporto di pertinenzialità tra il bene sequestrato e la commissione del reato. La motivazione del provvedimento di sequestro deve essere sufficiente e coerente, senza necessità di ulteriori accertamenti investigativi, purché siano enunciati gli elementi essenziali per la configurabilità del reato e il nesso di pertinenzialità. Il ricorso per cassazione contro i provvedimenti in materia di sequestro è ammesso solo per violazione di legge, comprensiva sia degli errori in iudicando o in procedendo, sia dei vizi della motivazione così radicali da renderla del tutto mancante o priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pe. Al. Fr. n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza 28 dicembre 2009 - Tribunale del Riesame di Messina;

sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Maurizio Barbarisi;

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Dr. Fraticelli Mario, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;

udito il difensore avv. Mangiapane Filippo che ha insistito sull'accogliment…

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