Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39037 del 8 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:39037PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la decisione di merito, non deve stabilire se questa proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né condividerne necessariamente la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, valutando se il giudice di merito abbia utilizzato una prova inesistente o posto a fondamento della propria pronuncia un risultato di prova incontrovertibilmente diverso da quello effettivo. Inoltre, il ricorso per cassazione è inammissibile quando manchi l'indicazione della correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'atto di impugnazione, che non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato, senza cadere nel vizio di aspecificità. In tali casi, il ricorrente deve essere condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Di. Ro. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte di appello di Torino in data 17.05.2007;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))ca Taddei;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 11.02.2005, il Tribunale di Asti dichiaro&…

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