Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42635 del 22 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:42635PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in sede di riesame di un provvedimento cautelare, può censurare la motivazione del provvedimento impugnato solo quando questa risulti priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità, al punto da essere meramente apparente o assolutamente inidonea a rendere comprensibile il filo logico seguito dal giudice di merito. Tuttavia, non è consentita un'attività di riesame che si risolva in una diversa valutazione delle risultanze probatorie, come l'interpretazione di intercettazioni telefoniche, se non nei limiti della manifesta illogicità o irragionevolezza della motivazione adottata dal giudice di merito o in presenza di un travisamento della prova, ossia di una difformità tra il contenuto reale della prova e quello indicato in motivazione, tale da risultare decisiva ed incontestabile. Inoltre, la valutazione in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari, come il pericolo di reiterazione del reato, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale deve motivare adeguatamente tale valutazione sulla base degli elementi concreti del caso, senza che il mero decorso del tempo possa di per sé comportare l'elisione di tali esigenze.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Catanzaro il 12.5.2015;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avv. (OMISSIS), difensore di fiducia del ricorrente, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATT…

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