Il provvedimento di diniego di compatibilità ambientale di un progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico è legittimo quando: 1. Le amministrazioni preposte alla tutela paesaggistica e del territorio, nell'ambito della conferenza di servizi, hanno espresso parere negativo prevalente rispetto agli altri pareri, in applicazione dell'art. 14-ter, comma 7, della L. n. 241/1990. L'amministrazione procedente non può discostarsi da tali pareri negativi prevalenti, in quanto provenienti da enti titolari di interessi "sensibili". 2. L'amministrazione ha motivato in modo congruo e immune da vizi il provvedimento di diniego, evidenziando i profili di incompatibilità del progetto, quali: la presenza di numerosi altri impianti fotovoltaici nella zona, con conseguente ulteriore artificializzazione dei luoghi e compromissione dei caratteri strutturanti il territorio; la sottrazione e il consumo di suolo agricolo, anche se potenzialmente destinato a produzioni di qualità; l'impatto visivo negativo rispetto ad elementi paesaggistici e culturali; l'incompatibilità con gli obiettivi di qualità paesaggistica e territoriale previsti dalla pianificazione. 3. Le misure di mitigazione e compensazione proposte dal proponente, pur meritevoli di apprezzamento, non sono ritenute sufficienti a rendere compatibile l'intervento, in quanto la scelta localizzativa è ritenuta errata alla luce delle peculiari caratteristiche di naturalità e pregio del territorio interessato. 4. Il provvedimento di diniego è adottato in esito alla valutazione di impatto ambientale (VIA), senza necessità di proseguire il procedimento di provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) di cui all'art. 27-bis del D.Lgs. n. 152/2006, in quanto il diniego della VIA impedisce l'avvio di tale ulteriore procedimento.