Il giudice, nel pronunciare la sentenza di estinzione del reato per prescrizione, può dichiarare la falsità di atti solo se risulti motivatamente accertata la loro falsità nel corso del processo. La dichiarazione di falsità non può essere automaticamente desunta dalla pronuncia della causa estintiva, in quanto questa nulla dice né sulla sussistenza del fatto né sulla colpevolezza dell'imputato. Pertanto, quando si procede per reati contro la fede pubblica, in caso di estinzione del reato per prescrizione, è comunque necessario l'accertamento della eventuale falsità, sia ai fini dell'applicazione della misura di sicurezza patrimoniale prevista dall'art. 240 c.p., comma 2, n. 2), sia ai fini della pronuncia della dichiarazione di falsità prevista dall'art. 537 c.p.p., comma 4. Tale accertamento deve essere compiuto attraverso una valutazione delle prove in ordine alla sussistenza del fatto, senza poter desumere automaticamente la falsità dalla sola pronuncia della causa estintiva.