Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15233 del 14 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15233PEN

Massima

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Il sequestro preventivo e la successiva confisca dei beni patrimoniali previsti dalla legge n. 306 del 1992, art. 12-sexies, non richiedono l'accertamento di un nesso eziologico tra i reati tassativamente enunciati nella norma e i beni oggetto della cautela reale, essendo sufficiente l'assenza di giustificazione circa la legittima provenienza del patrimonio nel possesso del soggetto nei cui confronti è in corso il procedimento. La motivazione del provvedimento di sequestro preventivo è adeguata quando evidenzia l'assoluta sproporzione tra il valore dei beni accumulati e le possibilità economiche del prevenuto e del suo nucleo familiare, confutando le argomentazioni addotte dalla difesa per giustificarne la legittima provenienza. Il giudizio di legittimità in tema di misure cautelari reali è limitato alla verifica della mancanza assoluta di motivazione o della presenza di motivazione meramente apparente, non estendendosi ad altri eventuali vizi di motivazione o all'illogicità manifesta, deducibili solo attraverso il motivo di ricorso di cui all'art. 606, lett. e), c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. ST. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2628/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 01/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SAVANI Piero;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)).

IN FATTO E DIRITTO

Ricorre per cassazione DI. ST. An. contro l'ordinanza del Tribunale del riesame di Napoli che ha resp…

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