Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12143 del 30 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12143PEN

Massima

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La persona offesa da reato, costituitasi parte civile nel processo penale, ha diritto di impugnare la decisione del giudice penale senza che tale diritto sia condizionato all'impossibilità di ricorrere all'azione in sede civile. Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso la sentenza di merito, non può procedere ad un nuovo esame del merito della causa, ma deve limitarsi a verificare la logicità e l'adeguatezza della motivazione adottata dal giudice di merito nella ricostruzione dei fatti e nella valutazione delle prove, senza poter sindacare le scelte discrezionali operate dal giudice di appello in ordine alla credibilità dei testimoni e alla responsabilità dell'imputato per il reato di ingiuria. Nell'ambito del risarcimento del danno non patrimoniale, il giudice può procedere ad una liquidazione equitativa, senza che ciò possa essere censurato in sede di legittimità, se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 16/2010 TRIBUNALE di BOLOGNA, del 18/10/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/12/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita'.

udito il difensore avv. (OMISSIS).

FATTO E DIR…

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