Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26365 del 21 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:26365PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il vincolo associativo di tipo mafioso si caratterizza per la presenza di una struttura gerarchica interna, l'utilizzo di un linguaggio criptico per designare gli appartenenti, il controllo del territorio e delle attività illecite, l'assistenza ai partecipi detenuti, l'assunzione delle spese di difesa, la punizione degli sgarri, le intimidazioni e l'omertà che ne derivano, nonché la disponibilità di armi. Tali elementi, unitamente alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e alle risultanze delle attività investigative, come le intercettazioni e i sequestri di documenti, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso. Inoltre, la partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, caratterizzata da una rigida divisione dei compiti e da una stabilità del vincolo, può essere desunta dalle medesime fonti di prova. Tali elementi, unitamente alla gravità e alla pluralità degli addebiti, nonché alla prospettiva di ulteriori attività illecite, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in presenza delle presunzioni di adeguatezza previste dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S - rel. Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/03/2020 del TRIB. LIBERTA' di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
lette le conclusioni del PG FERDINANDO LIGNOLA.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 6 marzo 2020, il Tribunale di Lecce, sezione per il riesame, confermava il provvedimento con il quale il Gip del medesimo Tribunale aveva applicato a (OMISSIS) la misura cautelare della custodia in carcere per i delitti ass…

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