Il decreto di sequestro preventivo emesso in via d'urgenza dal Pubblico Ministero ai sensi dell'articolo 321, comma 2-bis, del codice di procedura penale non è autonomamente impugnabile, in quanto provvedimento di natura intrinsecamente provvisoria, soggetto al principio di tassatività delle impugnazioni. L'unico rimedio esperibile è l'istanza di riesame di cui all'articolo 322 c.p.p., non l'appello, essendo quest'ultimo ammesso soltanto per i decreti di sequestro emessi dal giudice, ivi compresi quelli di convalida dei provvedimenti del Pubblico Ministero. Pertanto, il tribunale del riesame può dichiarare inammissibile de plano l'impugnazione proposta avverso il decreto di sequestro del Pubblico Ministero, in applicazione del principio generale della convertibilità dei mezzi di impugnazione e del richiamo all'articolo 127, comma 9, c.p.p., che consente di rilevare l'inammissibilità senza formalità di procedura, salvo diversa previsione normativa.