Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31260 del 20 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31260PEN

Massima

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Il principio di specialità prevale nell'applicazione della norma penale rispetto a quella amministrativa quando il fatto è punito da entrambe le disposizioni, essendo la norma amministrativa speciale rispetto a quella penale. Pertanto, la condotta di circolazione con un veicolo sottoposto a sequestro amministrativo integra solo l'illecito amministrativo previsto dall'art. 213, comma 4, del Codice della Strada e non anche il delitto di sottrazione di cose sottoposte a sequestro di cui all'art. 334 c.p., in quanto gli elementi specializzanti sono tutti contenuti nella norma sanzionatoria amministrativa. Tuttavia, qualora il soggetto sia accusato di avere istigato il custode a consegnargli il bene sottoposto a sequestro, consentendone l'utilizzo, tale condotta esula dalla mera circolazione del veicolo e integra il reato di cui all'art. 334 c.p. La revoca della patente di guida, quale presupposto per l'integrazione del reato di cui all'art. 116, comma 13, del Codice della Strada, può essere validamente provata attraverso le dichiarazioni del pubblico ufficiale che ha accertato tale circostanza, senza che sia necessaria un'espressa motivazione in tal senso nella sentenza, ove tale prova non sia stata specificamente contestata dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16 ottobre 2014 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 21 giugno 2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI PAOLO, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Caltanissetta, con sentenza…

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