Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 13509 del 30 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13509PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'esercizio del suo ampio potere discrezionale nella determinazione della pena, può commisurarla tra il minimo e il massimo edittale, anche attraverso una valutazione sintetica degli elementi indicati nell'art. 133 c.p., senza necessità di un'argomentazione più dettagliata, purché la quantificazione non sia frutto di mero arbitrio o ragionamento illogico. La pena applicata, se non eccede la media edittale e risulta correttamente giustificata in riferimento alla gravità della condotta e ai precedenti penali dell'imputato, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non costituisca il frutto di un'erronea applicazione dei criteri legali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BRUNO M. - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. in (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 147/2018 della CORTE DI APPELLO DI PERUGIA del 27/11/2018;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dai Consigliere Dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. VIOLA ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Perugia ha confermato la sentenza …

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