Il provvedimento di diniego della concessione demaniale di un tratto di banchina, emesso dalla Capitaneria di Porto competente, è impugnabile davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, il quale, accertata la legittimità dell'atto, può dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora questa abbia rinunciato all'originaria domanda a seguito dell'adozione di un nuovo provvedimento da parte dell'amministrazione. In tali ipotesi, il Tribunale Amministrativo Regionale, pur non entrando nel merito della controversia, può disporre la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione delle peculiari circostanze del caso concreto. La massima giuridica sintetizza i principi di diritto affermati dalla sentenza, in particolare: 1) La possibilità di impugnare il provvedimento di diniego della concessione demaniale davanti al Tribunale Amministrativo Regionale. 2) Il potere del Tribunale Amministrativo Regionale di dichiarare l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, qualora la parte ricorrente abbia rinunciato all'originaria domanda a seguito dell'adozione di un nuovo provvedimento da parte dell'amministrazione. 3) La facoltà del Tribunale Amministrativo Regionale di disporre la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione delle peculiari circostanze del caso concreto, pur non entrando nel merito della controversia. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo finale è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.