Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6299 del 12 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:6299PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso richiede la prova di un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Gli elementi indiziari di tale partecipazione possono desumersi da indicatori fattuali che, sulla base di attendibili regole di esperienza relative alla criminalità di stampo mafioso, consentano di inferire logicamente l'appartenenza, purché si tratti di indizi gravi, precisi e concordanti, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo associativo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Le dichiarazioni accusatorie di collaboratori di giustizia, pur rilevanti, necessitano di riscontri probatori che confermino il consapevole apporto dell'accusato al perseguimento degli interessi della consorteria, non essendo sufficienti mere affermazioni generiche di appartenenza. Inoltre, la rilevanza indiziaria di rapporti di parentela o affinità presuppone l'accertamento, oltre della probabile esistenza di una organizzazione delinquenziale a base familiare, anche di una non occasionale attività criminosa di singoli esponenti della stessa famiglia nel medesimo campo operativo dell'organizzazione. Infine, la finalità di agevolare l'associazione mafiosa, quale aggravante, richiede specifici elementi indiziari che dimostrino tale finalità, non potendosi desumere automaticamente dalla mera condotta di accesso abusivo ad un sistema informatico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 995/2014 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 18/07/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

sentite le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. BISCANNI Enrico.

RITENUTO IN FATTO

1. Il ricorrente (OMISSIS), impugna, per il tramite del suo difensore avvocato (OMISSIS), l'ordinanza del Tribunale di Torino i…

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