Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di autorizzazione paesaggistica e di condono edilizio, ha affermato il seguente principio di diritto: Nell'ambito dei procedimenti di condono edilizio ex L. n. 47/1985, la valutazione della Soprintendenza è limitata alla compatibilità paesaggistica dell'intervento, senza poter estendere il proprio scrutinio a profili edilizi ed urbanistici che esulano dalla sua competenza di co-gestore del vincolo paesaggistico. La Soprintendenza non può, pertanto, sindacare la correttezza formale dell'istanza di condono o la liceità edilizia dell'immobile, aspetti che rientrano nella sfera di competenza dell'autorità comunale procedente. La motivazione del parere della Soprintendenza deve essere congrua e non meramente stereotipata, esplicitando in modo adeguato le ragioni per cui l'opera da condonare risulta incompatibile con il paesaggio tutelato.