Il silenzio serbato dall'amministrazione in ordine a una richiesta del cittadino cessa di essere rilevante quando l'amministrazione abbia successivamente adottato il provvedimento richiesto, realizzando così la piena soddisfazione dell'interesse sostanziale del ricorrente. In tal caso, il giudice amministrativo dichiara la cessazione della materia del contendere, in applicazione dell'art. 34, comma 5, c.p.a., che prevede tale possibilità qualora la pretesa del ricorrente risulti pienamente soddisfatta nel corso del giudizio. La dichiarazione di cessazione della materia del contendere è giustificata dalla realizzazione dell'interesse sostanziale del ricorrente, che rende superflua la prosecuzione del processo, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale. Tuttavia, pur in presenza di tale cessazione, il giudice può comunque riconoscere la soccombenza virtuale dell'amministrazione ai fini del rimborso del contributo unificato, qualora siano trascorsi più di 48 mesi dalla presentazione dell'istanza, in applicazione dell'art. 13, comma 6-bis.1, del d.P.R. n. 115/2002. La compensazione delle spese di giudizio può altresì essere disposta, anche in considerazione del rallentamento dell'azione amministrativa dovuto all'emergenza epidemiologica da Covid-19.