Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4149 del 2006

ECLI:IT:TARLAZ:2006:4149SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo avverso provvedimenti repressivi di abusi edilizi diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse qualora il ricorrente abbia successivamente attivato la procedura volta alla sanatoria delle opere abusive ai sensi della normativa vigente, in quanto il provvedimento impugnato perde la sua efficacia e deve essere sostituito o da un provvedimento autorizzatorio e/o concessorio che regolarizzi definitivamente l'opera edilizia, o da un nuovo provvedimento sanzionatorio. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio, in quanto il ricorrente ha perso l'interesse originario all'annullamento del provvedimento impugnato a seguito dell'avvio della procedura di sanatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il TRIBUNALE AMMINISTRATIVO PER IL LAZIO
SEZIONE SECONDA
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n.7915 del 1987, proposto da ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)) rappresentati dall'((omissis)) ed elettivamenti domiciliati in Roma, nello studio dello stesso, in viale Mazzini 132;
CONTRO
Comune di Roma, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'((omissis)) e domiciliato presso l'Avvocatura del Comune di Roma, via del Tempio di Giove n.21;
PER L'ANNULLAMENTO
dell'ordinanza del 3 agosto 1987, Ripartizione XV Urbanistica ed Edilizia Privata prot.0002163 con la quale, constatata la avvenuta inottemperanza a quanto intimato con la ordinanza di demolizione di lavori abusivi del 2.1.1986 prot. 00015, si considerava la avvenuta acquisizione gratuita di diritto al patrimonio del Comune delle opere abusivamente realizzate nonchè della parte di ter…

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