Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27112 del 23 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:27112PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, induce in errore la persona offesa, inducendola a compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio danno. Affinché ricorra tale fattispecie, è necessario che l'inganno sia idoneo a determinare un errore nella vittima, tale da indurla a compiere una disposizione patrimoniale che altrimenti non avrebbe effettuato. L'elemento soggettivo del reato di truffa è integrato dal dolo specifico, consistente nella volontà di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. Tuttavia, qualora il reato risulti estinto per prescrizione, il giudice è tenuto a pronunciare sentenza di proscioglimento, pur confermando le statuizioni civili, in assenza di una evidente causa di proscioglimento nel merito. Infatti, la declaratoria di prescrizione non esonera dall'esame dei motivi di impugnazione proposti dall'imputato, non potendosi trovare conferma della condanna, anche solo generica, al risarcimento del danno dalla mancanza di prova dell'innocenza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andre - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2330/2012 emessa dalla Corte d'Appello di Roma, seconda sezione penale, in data 28.06.2012;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha …

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