La relazione di servizio redatta dalla polizia giudiziaria, contenente la descrizione delle attività di indagine esauritesi con la loro esecuzione e suscettibili di essere rievocate in dibattimento senza perdita di informazioni probatorie, non costituisce atto irripetibile e pertanto non può essere acquisita al fascicolo per il dibattimento senza il consenso delle parti. Il giudice non può pertanto utilizzare tale relazione ai fini del proprio convincimento, dovendo invece disporre l'audizione in dibattimento degli agenti di polizia giudiziaria per l'esame incrociato delle parti. Il principio di oralità e di contraddittorio nella formazione della prova impone che le attività di indagine svolte dalla polizia giudiziaria, consistenti in osservazioni, constatazioni, pedinamenti e accertamenti della presenza di persone e delle circostanze di tempo e luogo in cui è stata acquisita la notizia di reato, siano rievocate direttamente in dibattimento, sottoponendole al vaglio critico delle parti, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto di difesa. La relazione di servizio può essere acquisita al fascicolo solo ove contenga elementi modificabili inerenti a persone, luoghi o cose, tali da renderla atto irripetibile ai sensi dell'art. 431 c.p.p., comma 1, lettera b.