Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39485 del 28 settembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:39485PEN

Massima

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Il reato previsto dall'art. 87 del D.P.R. n. 570 del 1960, che punisce chiunque, con qualsiasi mezzo illecito, eserciti pressioni al fine di costringere gli elettori a votare per determinate candidature, è un reato di pericolo che mira a tutelare la libertà di voto, intesa come libera determinazione e manifestazione del voto, a prescindere dal conseguimento dell'obiettivo di condizionare l'esito elettorale. Pertanto, ai fini della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non è necessario che la condotta del soggetto agente abbia effettivamente impedito o limitato la libertà di voto degli elettori, essendo sufficiente che essa sia stata idonea a diminuirla, anche solo potenzialmente. Inoltre, il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, va valutato non solo con riferimento alla commissione di reati della stessa specie, ma anche di quelli che presentano uguaglianza di natura in relazione al bene tutelato e alle modalità esecutive, senza che rilevi la qualifica pubblica rivestita dall'indagato, essendo applicabili anche a coloro che ricoprono uffici elettivi per diretta investitura popolare misure cautelari personali diverse dalla sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio, purché proporzionate e non incompatibili con l'esercizio delle funzioni connesse all'ufficio ricoperto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/04/2023 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IRENE SCORDAMAGLIA;
lette/sentite le conclusioni del PG LUIGI CUOMO.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), sottoposto alla misura cautelare personale coercitiva del divieto di dimora nel Comune di (OMISSIS), in relazione all'addebito preliminare e provvisorio di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 570 del 1960, articolo 87 - fatto comme…

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