La presunzione di insussistenza del pregiudizio da irragionevole durata del processo penale, ai sensi della Legge n. 89 del 2001, articolo 2, comma 2-sexies, lettera a), opera nei casi di dichiarazione di intervenuta prescrizione del reato, salvo prova contraria fornita dal ricorrente. Tale presunzione iuris tantum non è automaticamente neutralizzata dalla mera allegazione del mancato rispetto dei termini di durata massima del giudizio di cui ai commi 2-bis e 2-ter della medesima legge, essendo necessaria una specifica prova positiva, a carico del ricorrente, dell'esistenza effettiva di un danno da irragionevole durata, non potendosi presumere in modo automatico la sussistenza di un pregiudizio patrimoniale o non patrimoniale in presenza della declaratoria di prescrizione del reato, che rappresenta una forma di definizione del giudizio penale favorevole per l'imputato. Il meccanismo presuntivo introdotto dalla norma citata disciplina l'onere probatorio, ponendo a carico del privato l'onere di dimostrare il concreto pregiudizio subito, in deroga al principio generale che attribuisce all'Amministrazione l'onere di provare l'insussistenza del danno.