Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9494 del 8 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:9494PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento aggravato dall'esposizione alla pubblica fede, ai sensi dell'art. 635, comma 2, n. 5 c.p., è procedibile d'ufficio, indipendentemente dalla proposizione di querela da parte del soggetto offeso. La remissione di querela, pertanto, non determina l'estinzione del reato, essendo necessaria una pronuncia sulla sussistenza e rilevanza dell'aggravante, al fine di stabilire la procedibilità d'ufficio del fatto. Il giudice è tenuto a valutare la sussistenza dell'aggravante, senza poter dichiarare l'estinzione del reato per remissione di querela, in quanto ciò eliderebbe la procedibilità d'ufficio prevista dalla legge per tale ipotesi delittuosa. Il principio di diritto enunciato impone al giudice di procedere ad una nuova valutazione del caso, attenendosi alla disciplina della procedibilità d'ufficio del reato di danneggiamento aggravato dall'esposizione alla pubblica fede, senza poter dichiarare l'estinzione del reato per remissione di querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3106/2014 del GIP TRIBUNALE di TREVISO del 15/07/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA B. TADDEI;
sentite le richieste del PG Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'annullamento.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Avverso la sentenza indicata in epigrafe,che in relazione alla imputazione di cui all'articolo 635 codice penale, comma 2, n. 3, commesso in (OMISSIS) ha disposto la revoca del decreto penale n. 1725/14 …

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