Il giudice amministrativo, nell'ambito di un giudizio di ottemperanza, è tenuto ad affermare l'obbligo dell'amministrazione di dare esecuzione al giudicato formatosi su un decreto ingiuntivo, non potendo la stessa amministrazione opporre alcuna eccezione o impedimento all'esecuzione. Qualora l'amministrazione rimanga inerte oltre il termine assegnato, il giudice deve nominare un commissario ad acta, a spese dell'amministrazione inadempiente, per l'adozione dei provvedimenti necessari all'esecuzione del giudicato. Tale soluzione è imposta dalla necessità di garantire l'effettività della tutela giurisdizionale e di evitare disparità di trattamento tra le parti, in conformità agli articoli 24 e 111 della Costituzione, come affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 186 del 2013 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della normativa sospensiva della tutela esecutiva. Il giudice amministrativo, pertanto, è tenuto a ordinare l'esecuzione del giudicato, anche nominando un commissario ad acta, al fine di assicurare il rispetto dei principi costituzionali di effettività della tutela giurisdizionale e di parità delle parti.